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Il tumore della cervice uterina colpisce la parte inferiore dell’utero in diretto collegamento con la vagina.

Il virus responsabile è il Papilloma Virus Umano (HPV, Human Papilloma Virus): causa lesioni a livello genitale (vulva, vagina, ano, pene) ed anche in sede orale (faringe, laringe e cavità orale).

Si tratta di un’infezione comune, che solitamente è asintomatica e si risolve spontaneamente. Il contagio avviene principalmente per via sessuale.

Circa il 75% delle donne l’ha contratta almeno una volta nella vita.

Attualmente sono stati identificati 120 ceppi di HPV classificati in basso-medio-alto rischio oncogeno.

Studi di epidemiologia molecolare, condotti dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) in 20 paesi del mondo, hanno osservato una forte associazione tra tali virus ed il tumore della cervice uterina. I maggiori responsabili sono i ceppi 16 e 18.

Tali studi hanno anche evidenziato come l’HPV-DNA sia presente nella stragrande maggioranza dei tumori invasivi indicando che l’HPV è la causa necessaria del tumore della cervice.

Dal momento del contagio la lesione tumorale si sviluppa nell’arco di 7-15 anni e ovviamente le ripercussioni patologiche sono legate al ceppo.

L’acquisizione dell’infezione è necessaria per sviluppare il tumore, tuttavia vi sono anche altri fattori che contribuiscono all’insorgenza del cancro, come il fumo di sigaretta, le abitudini sessuali, la presenza in famiglia di parenti stretti con questo tumore, una dieta povera di frutta e verdura, l’obesità.

 

SINTOMI

I sintomi dipendono dal sierotipo di virus infettante e dalle lesioni che si svilupperanno in seguito.

I ceppi a basso rischio come il 6 e 11 sono i responsabili del 90% delle verruche genitali (lesioni benigne). Occasionalmente queste lesioni si manifestano come condilomi e a volte possono provocare lieve dolore, prurito o fastidio.

Per i sierotipi ad alto rischio come il 16 e il 18 le lesioni sono principalmente a livello interno e non si apprezzano ad occhio nudo. I sintomi possono essere del tutto assenti o lievi da passare inosservati. Quando il tumore alla cervice progredisce possono comparire sanguinamenti al di fuori del periodo mestruale o in menopausa, perdite vaginali acquose e maleodoranti, dolore alla regione pelvica.

 

PREVENZIONE PRIMARIA

L’unico modo per far prevenzione primaria per quanto riguarda il tumore della cervice uterina è effettuare il vaccino anti-papilloma.

Il vaccino anti-papilloma, attualmente ci protegge da nove ceppi di virus (6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58).

E’ un vaccino sicuro, garantisce a maschi e femmine la copertura contro le infezioni da HPV e ha efficacia massima per chi non è ancora venuto a contatto col virus, diminuisce di efficacia con l’avanzare dell’età.

Protegge anche da altre forme di tumori causati dall’HPV in altre sedi del corpo (ano, oro faringe, vulva e vagina).

In generale possono esserci effetti collaterali di lieve e grave entità, per questo si consiglia di parlarne col proprio medico di base.

La vaccinazione non sostituisce il Pap-test e i periodici test di screening per il carcinoma del collo dell’utero (HPV test).

 

PREVENZIONE SECONDARIA

La prevenzione secondaria si effettua attraverso il Pap test e HPV test DNA; sono tecniche non invasive e non dolorose che permettono di diagnosticare anche le fasi iniziali delle lesioni che provoca l’HPV.

Il Pap Test è in grado di individuare le lesioni displastiche e il carcinoma squamoso del collo dell’utero tra le donne che non hanno sintomi.

L’HPV test DNA è molto simile al Pap Test, pertanto non doloroso nel quale vengono prelevate le cellule dal collo dell’utero e analizzate in laboratorio per verificare la presenza del DNA dell’HPV.

Il Pap test riduce il rischio di sviluppare il tumore del collo dell’utero di circa il 70% e secondo le ultime linee guida deve essere effettuato con regolarità ogni 2-3 anni.

L’esame di riferimento per le donne di età compresa tra i 30 e i 65 anni è diventato dunque l’HPV DNA test (o più semplicemente HPV test), da ripetersi ogni 5 anni, mentre per le donne tra i 25 e i 29 anni rimane il Pap-test da effettuarsi ogni 3 anni. Il Sistema sanitario italiano, attraverso le Regioni, è impegnato a modificare il programma di screening entro la fine del 2020.

Nei casi in cui l’analisi al microscopio mostra la presenza di cellule con caratteristiche pre-tumorali o tumorali, il protocollo dello screening per il cancro del collo dell’utero, prevede l’esecuzione di esami di approfondimento ossia la colposcopia.

La colposcopia è un esame che, attraverso l’utilizzo di un apposito strumento (il colposcopio) permette la visione ingrandita della cervice uterina. In tal modo il medico è in grado di confermare la presenza di lesioni pretumorali o tumorali e valutarne l’estensione.

Alla colposcopia può far seguito una biopsia, cioè un prelievo di una piccola porzione di tessuto anomalo da sottoporre a un’analisi che confermi definitivamente le caratteristiche esatte della sospetta lesione.

 

COME SI CURA

Attualmente non esistono terapie farmacologiche in grado di eradicare definitivamente dal nostro organismo il virus del Papilloma Umano.

Nel caso in cui l’infezione non regredisce spontaneamente, le lesioni provocate dal virus possono essere trattate, su indicazione strettamente medica, con creme, ovuli ad azione cicatrizzante o immunomudulatrice.

Ci sono poi trattamenti chirurgici locali per la rimozione delle escrescenze (laser terapia o crioterapia).

L’escissione chirugica attraverso colposcopia è utilizzata per rimuovere le cellule precancerose o displastiche localizzate sul collo dell’utero dopo aver provato a eliminarla con terapie locali e topiche.

Se invece la condizione è quella di un tumore già sviluppato i trattamenti previsti variano a seconda della stadiazione e la donna verrà avviata all’iter terapeutico del caso.

 

Le informazioni pubblicate, non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

 

a cura di Romina A.

Sono infermiera in radioterapia oncologica

La prevenzione mi sta a cuore. Il tumore della cervice uterina è possibile prevenirlo. Prenditi cura di te.

 

Per approfondimenti:

Ministero della salute: Screening per il tumore del collo dell’utero

IEO – Istituto Europeo di Oncologia: Il tumore della cervice uterina

AIMAC – Associazione Italiana Malati di Cancro